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Stress, gastrite e antiacidi naturali

GE.FO. nutrition Srl: gastrite

Tempo di lettura stimato: 3 minuti
Creato: 09/03/2018 – Aggiornato: 10/03/2021

Il bruciore di stomaco, o gastrite, non è nient’altro se non un’infiammazione della mucosa gastrica. La mucosa è la diretta responsabile per la produzione degli acidi, necessari alla digestione, e del muco, necessario a proteggere lo stomaco e la mucosa dall’azione degli acidi gastrici.

Una disfunzione nella mucosa può comportare uno squilibrio fra le due sostanze. Tendenzialmente l’equilibrio viene spezzato in favore di una maggiore produzione degli acidi a svantaggio del muco.

La conseguenza diretta di questa disfunzione è la famosa acidità di stomaco. Quest’ultima non è nient’altro se non una fastidiosa sensazione di bruciore all’altezza dello stomaco che, in alcuni casi, può arrivare fino al torace, e quindi all’esofago.

La gastrite non è assolutamente un sintomo da sottovalutare e da prendere alla leggera. La sua comparsa può infatti essere causa di un male ben più grave, che va curato tempestivamente.

Se questo disturbo appare all’improvviso e ha una durata limitata, ossia è una gastrite acuta, allora basta riporre attenzione al cibo e allo stress.

Non sono però rari i casi in cui la gastrite, se cronica, può trasformarsi in ulcera gastrica.

Quest’ultima è una ferita, appunto ulcera, che si sviluppa a livello della mucosa dello stomaco ed è riconosciuta come una delle cause di tumore allo stomaco.

Meglio sottolineare che non è una causa diretta, ma una delle condizioni che possono favorire lo sviluppo di una simile patologia.

Solitamente fra le cause della gastrite vanno annoverati i traumi, il fumo, l’alcol, i medicinali (come l’aspirina o l’ibuprofene), la presenza dell’Helycobacter Pilori, l’alimentazione scorretta (soprattutto nel caso di gastriti acute) e lo stress.

La vita stressante e le conseguenze dell’ipersecrezione gastrica

Lo stress è ormai riconosciuto come una delle cause scatenanti della gastrite. Il nervosismo infatti innesca una serie di meccanismi che aumentano l’acidità dei succhi gastrici, ossia li rende più acidi e corrosivi del normale.

Cosa succede esattamente? Lo stress incrementa la produzione di glucocorticoidi, e questi ultimi, a loro volta, diminuiscono la produzione delle prostaglandine. Mancando le prostaglandine, lo stomaco produce meno muco e bicarbonato, aumentando di fatto l’acidità dei succhi gastrici.

In presenza di questi sintomi si parla infatti di gastrite nervosa. Restano infatti tutti i sintomi della gastrite, soltanto che l’innesco è stato determinato, appunto, dallo stress.

Gastrite: Come riconoscere i sintomi

Come riconoscere la gastrite? Quali sono i sintomi avvertiti? Va subito specificato che i sintomi non sono gli stessi per tutti ma che possono variare da persona a persona. Tendenzialmente, però, vengono riconosciuti come sintomi della gastrite alcune specifiche condizioni.

In primis viene avvertito un senso di dolore nella parte alta dell’addome, a cui solitamente si accompagnano eruttazione, gonfiore e tensione della parte addominale, oltre a nausea e vomito. Solitamente le gastriti portano a dei dimagrimenti drastici in quanto l’atto del mangiare è associato alla sofferenza e, quindi, evitato.

Come combattere il problema a tavola: i cibi adatti

Fortunatamente, di modi per combattere l’acidità di stomaco ce ne sono molti. Si va dai trattamenti farmacologici, fino all’adozione di uno stile di vita sano, ricco di attività fisica (che allontana lo stress) all’alimentazione corretta o all’assunzione di integratori.

Tutte queste azioni hanno il comune denominatore di diminuire l’acidità dei succhi gastrici o, altrimenti, di contrastare le conseguenze dell’acidità di stomaco.

Fra i cibi che sicuramente aiutano a raggiungere questo scopo vanno annoverati la liquirizia, la camomilla e il bicarbonato di sodio.

Quest’ultimo è infatti una sostanza alcalinizzante, ossia basica, e quindi in grado di contrastate l’acidità dei succhi gastrici.

Se poi si vuole porre rimedio al problema ci si può aiutare con alcuni integratori come l’integratore Olobasic, le cui proprietà alcalinizzanti e antinfiammatorie si rivelano particolarmente utili. OLOBASIC può infatti dare sollievo già dopo le prime assunzioni, regalando una sensazione di benessere.

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