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Osteoartrite, la malattia della cartilagine articolare

GE.FO. nutrition Srl: osteoartrite e boswelia

Tempo di lettura stimato: 3 minuti
Creato: 01/06/2018 – Aggiornato: 05/05/2021

L’osteoartrite, più comunemente conosciuta come artrite, è una malattia degenerativa della cartilagine articolare. Quest’ultima è come una guaina che copre le estremità delle ossa lunghe. La sua funzione è essenziale: è grazie a questa cartilagine articolare che vengono ridotti gli attriti e vengono assorbiti gli impatti.

Per un corretto movimento, soprattutto privo di dolori, è essenziale quindi che la cartilagine articolare goda di buona salute.

Solitamente è una patologia associata all’età. Con l’avanzare degli anni l’usura tende a far assottigliare lo spessore di questa guaina, con relativa comparsa dell’osteoartrite.

Dopo i 70-80 anni questa malattia colpisce con un tasso pari a quasi il 100%. Prima di questa fascia d’età, quindi fra i 40 e i 70 anni, è più facile riscontrarla nelle donne piuttosto che negli uomini.

Questa tendenza invece si inverte al di sotto dei 40 anni, per cui gli uomini colpiti da osteoartrite superano le donne. Ciò è dovuto principalmente ai possibili traumi subiti.

Fra le cause che possono provocare l’osteoartrite secondaria (quella che insorge per cause note) vanno infatti ricordati i traumi e le lesioni. Inoltre, vanno ascritte anche infezioni, anomalie articolari presenti dalla nascita o determinate patologie, come la gotta o l’artrite reumatoide.

Ci sono poi anche le cause comportamentali, come un peso eccessivo o l’aver svolto attività lavorative che logorano le articolazioni.

Di converso, l’osteoartrite primaria si distingue perché non sono note cause ascrivibili alla sua comparsa. Fra queste viene però riscontrata un certa ereditarietà: figli di genitori che hanno sofferto di osteoartrite, avranno più probabilità di sviluppare a loro volta questa malattia.

Come riconoscere l’osteoartrite: i sintomi

L’osteoartrite è una malattia con un decorso che avanza per stadi. I dolori possono quindi cambiare a seconda della gravità dello stadio in cui è in quel momento la malattia.

Con l’usura, la cartilagine articolare tende a consumarsi e a diventare più rigida. Essendo più dura, è facile che si stacchino dei frammenti. Quando ciò avviene, il corpo reagisce modificando le estremità delle ossa e cercando di ampliare la superficie di contatto fra i vari pezzi dello scheletro colpiti da osteoartrite.

Questo processo può però portare alla creazione di protuberanze delle ossa che possono comprimere nervi o vasi sanguigni. La conseguenza è quindi un dolore profondo che peggiora nel momento in cui le articolazioni vengono caricate di un peso, che può essere anche quello del solo corpo.

Solitamente negli stadi iniziali, il dolore si associa al gonfiore e scompare dopo cure specifiche e periodi di riposo.

Un’usura sempre più continua della cartilagine articolare può portare alla sua completa scomparsa: il dolore aumenta e la mobilità diminuisce. La conseguenza è che si assumono posture deformi fino ad arrivare al blocco completo dell’articolazione.

Le cure naturali per l’osteoartrite

Per fortuna la natura risponde all’osteoartrite con una serie di piante.

Come prevenzione dell’osteoartrite bisogna non solo praticare esercizio e cercare di rendere più elastico e robusto il corpo, ma rinforzare le articolazioni dall’interno.

Ciò significa che bisogna avere dei buoni livelli di collagene. Quest’ultima è una proteina fondamentale, la principale che forma i tessuti connettivi come la cartilagine. Aiuta infatti a irrobustire questi tipi di tessuti e a renderli più elastici; inoltre, è un elemento fondamentale per l’attivazione dei processi riparativi della cartilagine.

Questi livelli di collagene tendono a diminuire con l’età, per cui l’assunzione con la sola alimentazione, tramite carne e derivati della carne per esempio, non è più sufficiente e bisogna sopperire con cure alternative.

Diversi studi hanno poi provato l’efficacia della Boswelia, una pianta originaria dell’Africa che si trova anche in India e nella penisola arabica.

Dalla corteccia viene ricavata una gommoresina ricca di acidi capaci di bloccare la produzione degli enzimi lipossigenasi, a loro volta produttori dei mediatori dei processi infiammatori. Un po’ come se il dolore venisse bloccato all’origine.

Va, infine, ricordata la curcuma. Quest’ultima è più nota come spezia nel mondo occidentale, ma si sta diffondendo il suo uso anche a scopo terapeutico. La curcumina contenuta nella spezia è un potentissimo antiossidante e antinfiammatorio. Riduce non solo il dolore, ma migliora anche la funzionalità dell’articolazione. Una vera manna per chi inizia a soffrire di osteoartrite.

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